TUTOR IN LINGUA MADRE

Insieme contro l’insuccesso scolastico
Tutor in Lingua Madre ha l’obiettivo  di contribuire alla diminuzione dell’insuccesso scolastico dei minori stranieri delle scuole superiori della Città di Reggio Emilia, categoria più vulnerabile secondo le statistiche. Per farlo, si intende favorire l’impiego di giovani di seconda generazione come figure tutor per il sostegno scolastico di studenti stranieri a rischio di insuccesso scolastico e di esclusione sociale, durante tutto l’anno e in accordo con le scuole e con le famiglie straniere. Nei confronti della scuola e delle famiglie, i tutors avranno anche la funzione di mediazione interculturale e di sostegno indiretto alla genitorialità per quanto concerne il percorso di studio degli studenti.

CONTESTO

Nella città di Reggio Emilia, al 31 dicembre 2013 i residenti stranieri sono poco più di 31 mila, pari al 17% del totale della popolazione con un incremento significativo rispetto ai 28 mila dell’anno prima, aumento in gran parte dovuto alle nascite, di cui 560 i bimbi di origine straniera nati nel 2012. In città come in provincia, l’incidenza degli alunni stranieri sul totale degli studenti iscritti nelle scuole colloca il territorio in vetta alle classifiche con il 16,6%  rispetto alla media nazionale, di appena il 7,5%, e a fronte del 13,5% di media regionale. I dati delle scuole superiori di Reggio Emilia assegnano ai minori stranieri il record d’insuccesso scolastico da ormai diversi anni. Con il 28,5% dell’anno scolastico 2011-2012 , la percentuale è aumentata di un 1,5% ed è tre volte superiore rispetto a quella degli studenti italiani. Nello specifico è rilevante il tasso d’insuccesso scolastico e di conseguente dispersione ed abbandono proprio negli istituti professionali, dove continua ad iscriversi la maggior parte di studenti di origine straniera.

OBIETTIVI

Il Centro Interculturale Mondinsieme, grazie alle diverse esperienze maturate all’interno delle scuole, ha rilevato che l’esigenza principale è quella di mettere in campo strategie concrete per soluzioni al problema dispersione attraverso l’elaborazione di metodi di insegnamento interattivo.
  • Sostenere gli studenti, dei casi individuati, nel proprio successo scolastico e nella scelta del miglior percorso (istituto) che rispecchia le loro inclinazioni;
  • Sostenere i giovani tutors  nell’acquisizione di maggiori competenze formative, di una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità linguistico-culturali;
  • Fornire agli insegnanti conoscenze puntuali sul fenomeno della dispersione scolastica ed efficaci strategie di fronteggiamento programmando iniziative ed interventi per il loro fronteggiamento all’interno del contesto scolastico;
  • Trasmettere a famiglie e genitori competenze di gestione educativa efficace al fine di sostenere i figli.

METODOLOGIA

Le azioni per il recupero degli studenti a rischio hanno dimostrato infatti efficacia se strettamente connesse con le loro esperienze pratiche, così da far divenire loro stessi protagonisti dell’apprendimento. Le attività specifiche sono da considerarsi integrabili tra loro e rimodulabili ogni qualvolta emerga un particolare bisogno nonché nel rispetto degli input che emergeranno nella condivisione con gli altri attori territoriali coinvolti, in primis la scuola beneficiaria, ma anche l’ente locale, l’ufficio scolastico provinciale, i giovani di seconda generazione, le famiglie e tutti gli stakeholder della città che, pur con diversi ruoli e responsabilità, intervengono anche indirettamente in merito al disagio giovanile ed al fenomeno della dispersione scolastica.
  • Applicazione del modello del “Parrainage de proximitè”;
  • ​Introduzione della variabile linguistico-culturale di cui sono portatrici le seconde generazioni;
  • Tutoring potenziato per l’attivazione di azioni di progetto che rispondono agli specifici bisogni di ogni singolo studente;
  • Apprendimento collaborativo con responsabilizzazione  dei peer educators, coinvolgimento e complicità tra tutor e studenti;
  • Incontri motivazionali con famiglie e genitori.

Scarica il file del progetto Tutor in Lingua Madre

I TUTORS

Anno 2015-2016
Tutors: Omaima Chichia, Khadim Diop, Selma Cherif El Messloui, Qui Jirou, Arjola Kackini, Maryem Marrakchi, Armanda Rexha, Amani Sadat, Ayoub Saidi, Portia Wiafe. Supervisore: Marco Colombo.

“Mary è per le sue studentesse un punto di riferimento stabile. Tant’è che è quasi stata “adottata” dalla famiglia di una di loro, in qualità di sorella maggiore. Adesso, dopo alcuni mesi, l’una può dire di sentirsi a casa propria anche quando è ospite dell’altra, e viceversa.”

Anno 2014-2015
​Tutors: Katarzyna Derewecka, Fatima Ezzahara Ettalibi, Maryama Jobrani, Fidele Kouami Katou, Dounia Mellouk, Rosine Minka, Alvin Osei, Liridona Rexha, Portia Wiafe. Supervisore: Claire Becchimanzi.

“Al secondo anno non avrebbe nemmeno avuto bisogno di seguire il progetto, il suo andamento scolastico era positivo così come l’utilizzo del linguaggio. Tuttavia, in quell’anno, nel progetto non vi era nemmeno un tutor madrelingua cinese e, così, Jirou ha voluto continuare il progetto per aiutare la sua amica Shishi.”

Anno 2013-2014
Tutors: Amro Ali, Walaa Essam, Aia Radwan, Xhesika Shkurti, Nida Tausif, Arlinda Turtulli, Zhang Wen. Supervisore: non previsto.

“Quando ho raccontato in famiglia il ruolo che avrei ricoperto mia madre si è commossa – dice Nida – Anche lei in Pakistan era insegnante: credo le abbia fatto rivivere ricordi piacevoli e si sia sentita orgogliosa di me”.”

I PARTNER

Il progetto Tutor in Lingua Madre è finanziato dalla Fondazione Albero della Vita di Milano e realizzato dal Centro Interculturale Mondinsieme del Comune di Reggio Emilia.