Donne che cambiano la storia – 10 Marzo – Casa Cervi
๐ Al Museo Cervi si รจ tenuto l’incontro “๐๐จ๐ง๐ง๐ ๐๐ก๐ ๐๐๐ฆ๐๐ข๐๐ง๐จ ๐ฅ๐ ๐ฌ๐ญ๐จ๐ซ๐ข๐” in occasione della Giornata Internazionale della Donna.
๐ ๐๐ฅ๐ญ๐ซ๐ ๐๐ ๐๐จ๐ง๐ง๐ ๐๐ ๐๐ ๐๐ข๐ฏ๐๐ซ๐ฌ๐ข ๐ฉ๐๐๐ฌ๐ข si sono raccontate dando voce alle ๐๐ฌ๐ฉ๐๐ซ๐ข๐๐ง๐ณ๐ ๐๐ข ๐๐ก๐ข ๐ฏ๐ข๐ฏ๐ ๐ช๐ฎ๐จ๐ญ๐ข๐๐ข๐๐ง๐๐ฆ๐๐ง๐ญ๐ ๐ฎ๐ง๐ ๐๐จ๐ฉ๐ฉ๐ข๐ ๐๐ข๐ฌ๐๐ซ๐ข๐ฆ๐ข๐ง๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐, sia come corpo di donna che come corpo migrante
๐ฃ Sono infatti tante le riflessioni nate nel ragionare su cosa significhi essere donna oggi, riflessioni attraversate dalle ๐ญ๐๐ฌ๐ญ๐ข๐ฆ๐จ๐ง๐ข๐๐ง๐ณ๐ dell’attivista per i diritti delle donne iraniane Mahi Tavabeghavami, dalla rappresentante della Comunitร birmana in Italia
Thuzar Linn, dalla nostra mediatrice linguistica e culturale di lingua ucraina e russa
Diana Bota, dall’attivista curda Melike Yasar nonchรฉ dalla rifugiata afghana
Maryam Sultani
๐ช “๐ช’รจ ๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐, ๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐๐๐, ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐๐” รจ ciรฒ che emerge nel ricordarsi quanto l’8 marzo non sia una festa bensรฌ una parte della grande ๐ฅ๐จ๐ญ๐ญ๐ a ogni forma di ๐๐ข๐ฌ๐๐ซ๐ข๐ฆ๐ข๐ง๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐
โ๏ธ Donne provenienti da Afghanistan, Pakistan, Ucraina, Nigeria, Ghana, Costa d’ Avorio, Kossovo, Kurdistan, Tunisia, ed Italia ci hanno ricordato come ๐ข ๐ฌ๐ญ๐ข๐ง๐ญ๐จ๐ฆ๐ข ๐๐๐ฅ ๐ฌ๐๐ฌ๐ฌ๐ข๐ฌ๐ฆ๐จ ๐ ๐๐๐ฅ ๐ฆ๐๐ฌ๐๐ก๐ข๐ฅ๐ข๐ฌ๐ฆ๐จ ๐ฌ๐ข๐ฌ๐ญ๐๐ฆ๐ข๐๐จ ๐ฌ๐ข๐๐ง๐จ ๐ฌ๐๐ฆ๐ฉ๐ซ๐ ๐ ๐ฅ๐ข ๐ฌ๐ญ๐๐ฌ๐ฌ๐ข: donne impossibilitate a scegliere chi amare, come esprimersi nel vestiario, nelle parole, nelle parole, che percorsi professionali, formativi o accademici intraprendere
โ Persone private di libertร , autonomia e dignitร , spesso nella gabbia della violenza economica, costrette a compromessi ingiusti, ๐ญ๐ซ๐๐๐ข๐ญ๐ ๐ง๐จ๐ง ๐ฌ๐จ๐ฅ๐จ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐จ ๐ฌ๐ญ๐๐ญ๐จ ๐ฆ๐ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ฌ๐ญ๐๐ฌ๐ฌ๐ ๐๐๐ฆ๐ข๐ ๐ฅ๐ข๐ ๐ ๐๐จ๐ฆ๐ฎ๐ง๐ข๐ญร
๐งต Si tratta di una libertร di movimento oppressa anche nel ๐ฆ๐๐ง๐๐๐ญ๐จ ๐ซ๐ข๐๐จ๐ง๐จ๐ฌ๐๐ข๐ฆ๐๐ง๐ญ๐จ ๐๐๐ฅ ๐๐๐ซ๐ข๐๐จ ๐๐ข ๐ฅ๐๐ฏ๐จ๐ซ๐จ ๐๐ก๐ ๐๐จ๐ฆ๐ฉ๐จ๐ซ๐ญ๐ ๐๐ฎ๐ซ๐๐ซ๐ฌ๐ข ๐๐ข ๐ฎ๐ง๐ ๐๐๐ฌ๐ ๐ ๐๐ข ๐ฎ๐ง๐ ๐๐๐ฆ๐ข๐ ๐ฅ๐ข๐: ๐ฅ๐๐ฏ๐จ๐ซ๐ข ๐๐๐ญ๐ข ๐ฉ๐๐ซ ๐ฌ๐๐จ๐ง๐ญ๐๐ญ๐ข ๐ ๐๐ฎ๐๐ข๐ญ๐ข ๐ ๐ฉ๐ซ๐ข๐จ๐ซ๐ข ๐ฌ๐ฎ๐ข ๐๐จ๐ซ๐ฉ๐ข ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐จ๐ง๐ง๐
๐ฃ ๐๐๐ข ๐๐ข ๐๐จ๐ซ๐ฉ๐ข ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐จ๐ง๐ง๐ ๐ฌ๐ข ๐๐ ๐ ๐ข๐ฎ๐ง๐ ๐ ๐ฎ๐ง๐ ๐ฌ๐ญ๐จ๐ซ๐ข๐ ๐๐ข ๐ฆ๐ข๐ ๐ซ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐, ๐ฅ๐ ๐๐๐ญ๐ข๐๐ก๐ ๐ซ๐๐๐๐จ๐ฉ๐ฉ๐ข๐๐ง๐จ: nonostante l’Italia presenti alcune libertร e opportunitร , l’ottenimento dei documenti, di un affitto e di un lavoro รจ molto difficile.
๐ Dalle testimonianze di Casa Cervi emerge infatti che:
โ
“se un lavoro lo troviamo, spesso non รจ regolare e non รจ qualificato, anche perchรฉ qui i nostri titoli di studio non vengono riconosciuti. Noi spesso ci occupiamo delle vostre case, dei vostri anziani e dei vostri figli, ma come possiamo farlo ancora se non abbiamo un contratto e un compenso dignitosi? ร difficile per noi avere relazioni con le persone italiane, fanno fatica a capire i nostri vissuti, sono chiuse. Incontriamo tanti pregiudizi e diffidenza, puoi sentire dire โle donne dellโest sono cosรฌโฆโ anche se quella persona non ti conosce e non sa la tua storia. Questo puรฒ succedere anche nei servizi e negli uffici pubblici che dovrebbero supportare tutte le persone, uomini e donne, stranieri e italiani, senza discriminazioni.”